
PULIAMO IL MONDO DAI PREGIUDIZI
REPORT Puliamo il Mondo 2018
“E’ più facile spezzare l’atomo che il pregiudizio” A. Einstein
E la parola d’ordine della manifestazione di quest’anno è stata “Puliamo il mondo dai pregiudizi”. Come già sosteneva Einstein e come ci dimostra la cronaca di questi mesi si tratta di un’operazione molto difficile, ma estremamente necessaria se non vogliamo far scivolare il nostro paese nell’autoritarismo più bieco.
Quest’anno abbiamo deciso di impegnarci nella pulizia dell’Aiuola dell’Accoglienza, che si trova in uno stato di degrado incredibile, cercando di coinvolgere la rete di associazioni che diede avvio alla sua sistemazione alcuni anni fa. Si tratta di un’aiuola che fa da confine tra Scampia e Melito e che potrebbe rappresentare il simbolo del “welcome” nei due versanti. Bisognerà dopo coinvolgere necessariamente alcune realtà locali, sperando che vogliano assumersi il carico della cura. Sono presenti oltre il Circolo “la Gru” e la Coop.L’uomo e il legno, Patrizia (Dream team), Giusi e Clotilde (Pollici verdi), Rosita e Alessandro (Agesci Na 14), Lino, Mirella (Gridas), Emilia con alcune studentesse del Liceo E.Morante, Tonino Gallozzi del Regionale di Legambiente, il gruppo di giovani di Torino e Genova guidati da Giacomo d’Alessandro presenti nel nostro territorio per il Trek Scampia. Con questo gruppo multiforme, essenzialmente studenti universitari, il giorno prima ho avuto un bell’incontro al “Giardino dei cinque continenti e della nonviolenza”. La loro presenza è stata determinante da un punto di vista operativo, ma è stato, soprattutto, il segno di una rete che riesce a superare i confini territoriali e che promuove “l’amicizia solidale” di cui ha tanta fame il nostro paese.
Il lavoro è stato intenso e i pochi pacchi di sacchetti forniti dall’Asìa sono risultati assolutamente insufficienti data la quantità mostruosa di immondizia ed abbiamo dovuto far ricorso alle nostre riserve domestiche e all’acquisto di numerosi pacchi al supermercato poco distante. Uno dei venditori ambulanti presenti in zona si è lamentato perché non avevamo concluso il lavoro…(sic!)…in effetti c’ è un pezzetto da rifinire: lo faremo appena possibile!!!
Domenica 30 “Il Giardino dei cinque continenti e della non violenza” dove Ciro , qualche giorno prima aveva avviato il taglio dell’erba, è stato trattato con grande cura e dedizione da tutti i presenti: Circolo “La Gru” (Aldo, Ciro, Enzino, Massimiliano, Gennaro e Andrea), Dream Team.Donne in rete (Patrizia, Nunzia Izzo, Imma di Maio e alcune ragazze della squadra femminile la Dream Team Arci Scampia), la famiglia Landieri al completo, compreso il piccolo Antonio, Angela Iovino vedova di vittima innocente di camorra, Fedele, Alessandro, Francesca, Sergio, Giuseppe (Agesci Na 14), Gridas (Mirella, Martina, Alessandra e Sergio), Chi Rom e Chi no (Monica, Barbara, Biagio e i loro piccoli), Giovanni Chianese e nipoti, un bel gruppo dell’Assoc. Claudio Miccoli, assieme a Livio, Paola e Rosanna, Giuseppe Finaldi (Caffè letterario), Junus e Seidu, due amici ghanesi. E’ stata una giornata allietata da numerose visite: l’Ass. al verde e alla qualità della vita del Comune di Napoli, Maria D’Ambrosio con una rappresentante della VI Municipalità e Sabrina Innocenti, Assessora dell’VIII Municipalità che si sono compiaciute per l’originalità e la consistenza del Progetto Pangea che, a loro avviso, si dovrebbe replicare anche in altri luoghi della città. E poi Nino, l’amico pittore, che è venuto a visionare il muro da dedicare a Don Milani, Corrado, Emilia, Enzo e Stefania, Giovanna Broegg, Claudia Brignone, Franca Nicolò, Rossana Coviello. Alla fine della giornata, il giardino appariva in una magnifica condizione anche per la gioia dei passanti e degli abitanti del luogo.
Abbiamo potuto ammirare la nuova sedia per ricordare le donne vittime di femminicidio, costruita e collocata qualche giorno prima, nell’aiuola dell’Asia, dagli operatori del “Gruppo zoone” che hanno donato anche un piccola Washingtonia sistemata nell’aiuola delle Americhe.
Intanto nell’area che circonda la Rettoria dei Gesuiti, il grosso del gruppo degli scout era impegnato a pulire tutto intorno, come è consuetudine, da anni, nel giorno di Puliamo il Mondo.
Un grandissimo ringraziamento a tutti in attesa della documentazione fotografica: erano parecchie le macchine fotografiche che abbiamo visto, freneticamente, all’opera nei due giorni di lavoro.
Aldo (Circolo “la Gru”)















PROPOSTA DI AZIONE DI RESISTENZA NONVIOLENTA





LA COMUNITA’ SI INCONTRA A MIANELLA
INCONTRI GENERALI 2024 – 2025








Ho conosciuto Nicola in alcune riunioni della nuova sinistra napoletana, presente, attivo e sempre molto analitico nei suoi interventi. L’ho conosciuto meglio quando si è avvicinato alla nostra Comunità seguendoci nelle discussioni e nelle iniziative, forse incuriosito anche da questa esperienza singolare di una spiritualità laica. Nicola è stato sicuramente un compagno di vasta cultura e,spesso, lo evidenziavano i suoi lunghissimi, chilometrici commenti sui social (con soventi nostre insofferenze) che spaziavano dalla politica all’arte, dalla storia allo sport, al costume, sempre con competenza e personale partecipazione. A me Nicola è sembrato spesso una persona di altri tempi, in senso positivo, rispetto al cinismo, disumanita’, carrierismo che caratterizza questo nostro tempo. Lui, invece, con la sua gentilezza, generosità, il lavoro di avvocatura al servizio degli ultimi, un aspetto quasi di innocenza fanciullesca. L’impegno per la causa del popolo sahavariano lo ha visto lavorare fino agli ultimi giorni di vita. Adesso, caro Nicola, continueremo ad ascoltarti, stavolta nell’essenza del silenzio, e forse apprezzerete di più la tua voglia di comunicare. Riposa in pace!











































































































































“Il Signore promette ristoro e liberazione a tutti gli oppressi del mondo, ma ha bisogno di noi per rendere efficace la sua promessa. Ha bisogno dei nostri occhi per vedere le necessità dei fratelli e delle sorelle – Ha bisogno delle nostre mani per soccorrere. Ha bisogno della nostra voce per denunciare le ingiustizie commesse nel silenzio, talvolta complice, di molti“.Andate a imparare che cosa vuol dire: ‘Misericordia io voglio e non sacrifici’ (9,13). È un’accusa diretta verso l’ipocrisia sterile di chi non vuole “sporcarsi le mani”, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano. Si tratta di una tentazione ben presente anche ai nostri giorni, che si traduce in una chiusura nei confronti di quanti hanno diritto, come noi, alla sicurezza e a una condizione di vita dignitosa, e che costruisce muri, reali o immaginari, invece di ponti”.
















SABATO 24 FEBBRAIO 2024







accogliere gli altri profughi che arrivano a noi scappando da altre guerre, fame e lager di tortura. Questa crisi sta mettendo in luce come questa Europa non è capace di progettare il suo ruolo geo-politico in un mondo dove tutti siamo sulla stessa barca.





di Domenico Pizzuti


“…E qui rinnovo il mio appello affinché «in considerazione delle circostanze […] si mettano in condizione tutti gli Stati, di fare fronte alle maggiori necessità del momento, riducendo, se non addirittura condonando, il debito che grava sui bilanci di quelli più poveri»[6]”.“…«Una nuova etica presuppone l’essere consapevoli della necessità che tutti s’impegnino a lavorare insieme per chiudere i rifugi fiscali, evitare le evasioni e il riciclaggio di denaro che derubano la società, come anche per dire alle nazioni l’importanza di difendere la giustizia e il bene comune al di sopra degli interessi delle imprese e delle multinazionali più potenti»[9]. Questo è il tempo propizio per rinnovare l’architettura finanziaria internazionale[10].”
«che può essere l’occasione per una transizione positiva, ma che richiede grandi cambiamenti: nel mondo del lavoro, nell’economia, nella nostra stessa organizzazione sociale, nel nostro equilibrio con la natura. Il Papa ha chiesto a noi economisti delle proposte concrete per affrontare queste sfide, che abbiano basi solide ma anche la creatività del Vangelo». La direzione verso cui la commissione post Covid-19 del Vaticano sta lavorando è quella di un modello economico più sostenibile e dell’ecologia integrale, per questo suor Alessandra è coinvolta anche nell’anno di celebrazioni della Laudato si’, l’enciclica sulla custodia del creato di papa Francesco, a cinque anni dalla pubblicazione il 24 maggio 2015. «Questi cinque anni sono stati il periodo della ruminatio», afferma suor Smerilli. «La Laudato si’ è stata accolta subito con entusiasmo, anche in ambienti non cattolici. Sono partite iniziative in tutto il mondo: penso alle famiglie che si sono unite per ridurre i consumi, alle nuove “comunità Laudato si’”, alle università e alle parrocchie che stanno attuando la conversione ecologica e danno spazio a una spiritualità del creato, all’interessante fenomeno dei monasteri a impatto zero, a tante persone non credenti che si sono mosse ispirate dall’enciclica. All’inizio si è trattato di iniziative sporadiche, che poi però sono state messe a sistema da chi, profondamente convinto, si è fatto promotore del cambiamento. L’anno di celebrazione sarà un altro inizio, cui seguiranno sette anni – un numero biblico, non a caso, per far crescere queste pratiche di transizione ecologica e replicarle, fare massa critica e aumentare l’impatto sulla politica e su chi deve prendere decisioni».





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