
La comunità ha scelto per la lettura di questi mesi il Vangelo di Marco e i passi sinottici
Il Vangelo secondo Marco è il secondo dei quattro vangeli canonici del Nuovo Testamento. La maggioranza degli studiosi moderni, però, concorda sul fatto che sia stato il primo ad essere scritto, per poi essere usato come fonte per gli altri due vangeli sinottici (il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Luca), in accordo con la teoria della priorità marciana.
Si tratta di un testo in lingua greca nella variante koinè e, secondo l’ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione risale al 65-70 circa, probabilmente a Roma. È composto da 16 capitoli e narra il ministero di Gesù, descrivendolo in particolare come il Figlio di Dio e fornendo numerose precisazioni linguistiche, pensate in particolare per i lettori di lingua latina e, in generale, non ebrei.
Il testo è anonimo.[2] L’antica tradizione cristiana lo attribuisce a Marco evangelista, anche noto come Giovanni Marco, cugino di Barnaba.[3] Alcuni studiosi moderni ritengono che effettivamente l’autore fosse un discepolo di Pietro apostolo,[4] ma la maggioranza non concorda con questa ricostruzione: il teologo Raymond Brown[5] evidenzia che tra gli studiosi «pochi oggi accetterebbero questa spiegazione» anche perché «il processo formativo dei Vangeli necessitò decenni di predicazioni e insegnamenti, dando forma a singoli elementi e a collezioni di storie di miracoli, detti, parabole, ecc…». Alcuni studiosi[Nota 1] ritengono oggi che il Vangelo secondo Marco, come gli altri vangeli, sia di autori ignoti che non furono neppure testimoni oculari.
Il vangelo racconta la vita di Gesù dal suo battesimo per mano di Giovanni Battista alla tomba vuota e all’annuncio della sua resurrezione, ma si concentra principalmente sui fatti dell’ultima settimana della sua vita. La narrazione concisa rappresenta Gesù come un uomo d’azione,[2] un esorcista, un guaritore e un operatore di miracoli. Gesù viene chiamato «Figlio dell’Uomo»,[Nota 2] «Figlio di Dio»,[Nota 3] e il «Cristo»[Nota 4] (traduzione in greco di «messia»).
Due temi importanti del Vangelo secondo Marco sono il segreto messianico e la difficoltà dei discepoli nel comprendere la missione di Gesù. Riguardo al primo aspetto, Gesù ordina frequentemente di mantenere il segreto riguardo aspetti della sua identità e di particolari azioni.[Nota 5] Le difficoltà dei discepoli appaiono invece, ad esempio, nella loro difficoltà nel comprendere le parabole (Gesù ne spiega loro il significato, in segreto)[Nota 6] e le conseguenze dei miracoli che egli compie dinanzi a loro.[2]
Contenuto
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Il Vangelo secondo Marco tratta delle azioni e della predicazione di Gesù, e può essere suddiviso in tre blocchi. Dopo una breve introduzione (1,1-13[6]), il primo blocco (1,14-8,26[7]) narra dell’attività di Gesù in Galilea ed è caratterizzato dal racconto di guarigioni e miracoli e da discorsi e parabole relative al Messia e al Regno di Dio. In questa fase i discepoli ancora non riescono a capire chi è Gesù e vengono rimproverati per la loro poca fede. Il secondo blocco (8,27-10,52[8]) descrive un viaggio a Nord, nella zona di Cesarea di Filippo, in cui Pietro riconosce che Gesù è il Cristo ed egli si manifesta ad alcuni discepoli con l’episodio della Trasfigurazione. Subito dopo inizia il viaggio che attraverso la Galilea, la Giudea e la regione oltre il Giordano conduce a Gerusalemme. Durante questo viaggio Gesù annuncia ripetutamente ai discepoli l’imminente passione. Il terzo blocco (11,1-16,8[9]), infine. descrive la predicazione e l’operato di Gesù a Gerusalemme ed è improntato al tema del Cristo come figlio di Dio, che muore e resuscita.
Il testo è composto da 16 capitoli (1,1-16,8[10]) con un’appendice di dodici versetti (16,9-20[11]), inclusa nel canone biblico ma considerata dalla maggioranza degli studiosi non autentica e databile al II secolo, in quanto assente dai manoscritti più antichi e migliori.
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